Non lo nascondo, tutto questo ambaradan che ho tirato su a proposito di Chick Lit e compagnia bella è merito/colpa di Felicia Kingsley. Stavo leggendo (o meglio divorando) “Stronze si nasce” e mi è venuta subito la curiosità di andare a cercare altri romanzi della stessa autrice, che immaginavo essere una ragazza inglese (vista l’ambientazione letteraria): ma no, mi sbagliavo, Felicia Kingsley vive a poco più di un’ora di macchina da me!! Ed è ITALIANA!! Da lì è stato un rotolare giù da un burrone dal sapore Grimmiano: l’ho cercata sui social, ho scoperto Instagram, ho visto che era pieno di persone che parlavano di libri e ho deciso di buttarmi in questa avventura!
E sempre grazie ad Instagram ho scoperto delle bookblogger favolose, come Giulia Mazzoni che è subito stata pronta ad aiutarmi e incoraggiarmi! Potete immaginare quindi la mia gioia quando ho scoperto che proprio Giulia avrebbe fatto un’intervista a Felicia a 15 minuti da casa mia: giubilo!
Giulia le ha fatto tutte le domande che avrei voluto farle io (grazie!) e questo post, per sua gentile concessione, raccoglie proprio gli highlight di questa intervista! Devo ringraziare entrambe perché gli spunti scaturiti da questa occasione sono davvero preziosi!
IDENTIKIT
Nome: Felicia Kingsley (nome d’arte)
Classe: 1987
Professione: architetto e scrittrice di successo 😉
BLOG: http://www.feliciakingsley.com
IG: www.instagram.com/felicia_kingsley
FB: www.facebook.com/feliciakingsleyofficial
Citazione: “Il genere Romance e Chick Lit ha il potere di non trasformarti in una serial killer alla fine di una giornata difficile: ti permette di riallinearti con la tua serenità.” F. K.
ESTRATTI DALL’INTERVISTA DI GIULIA MAZZONI
G.M. Perché uno pseudonimo? E perché proprio Felicia Kingsley
F.K. Ho iniziato con il self publishing e all’inizio non potevo sapere che alla fine sarei stata pubblicata dalla Newton Compton, volevo tenere separata la mia vita privata e professionale dalla sfera di ciò che all’inizio era una semplice passione anche perché avrei dovuto fare i conti con il codice deontologico della professione e con gli hater che avrebbero potuto mettermi i bastoni tra le ruote. Così mi sono scelta uno pseudonimo che potesse rappresentarmi: Felicia è molto simile al mio nome vero (che amo) e Kingsley ha una carica affettiva particolare: quando avevo 15 anni ho iniziato a scrivere fan fiction su Harry Potter e sui Tokyo Hotel sulla piattaforma EFP e i personaggi avevano sempre come nome o cognome proprio Kingsley.
G.M. Quando è nata la tua passione per la scrittura? E come è proseguita nel tempo?
F.K. Da piccola leggevo molto, uno dei miei primi libri è stato “La nonna sul melo” che ho adorato (forse perché ho sempre adorato mia nonna). Da lì, verso i 12 anni, mi sono decisa ad iniziare a scrivere, lo facevo sul mio quaderno, dopo i compiti: storie molto teen. Poi crescendo la cosa si è affievolita, gli impegni con la scuola e l’università non mi lasciavano il tempo per dedicarmi a questa passione. Dopo la laurea, quando ho iniziato a lavorare, ho ricominciato: avevo bisogno di una attività anti-stress, che mi permettesse di decomprimere la pressione della giornata. Poi un giorno un amico di mio padre mi ha parlato del self publishing, mi sono subito informata e ho scoperto questa cosa stupenda: potevo pubblicare anche senza bisogno di una casa editrice! E così ho pubblicato in self il mio primo romanzo: “Bugiarde si diventa”, ma all’epoca ancora non avevo competenze e strumenti adatti per fare promozione, l’ho caricato sul web e l’ho lasciato un po’ al suo destino. (Nonostante questo ha avuto più di 2000 download!! ndr). Con il secondo libro, Matrimonio di convenienza (pubblicato in self nel 2016) è andata diversamente; avevo iniziato a seguire alcune bookblogger e a capire come funzionava il potente strumento di comunicazione che queste ultime fornivano con il loro ottimo lavoro, così appena finito ho bussato con umiltà ed educazione alle loro porte virtuali chiedendo loro se avevano voglia di leggere il mio lavoro: ebbene molte di loro l’hanno fatto e hanno rilasciato anche ottime recensioni. Da lì il passaparola e un gran bel fattore C (adorabile la Felicia! ndr.) hanno attirato l’attenzione della Newton Compton editore che ne ha acquistato i diritti. Il risultato è stato inaspettato: Matrimonio di convenienza è diventato il secondo ebook più letto del 2017!
G.M. Come nascono le idee per il soggetto dei libri? Sotto la doccia?
F.K. (sorride) sì esatto, sotto la doccia ho vissuto i miei momenti creativi più prolifici: di sicuro Matrimonio di convenienza è nato mentre mi lavavo i capelli. Ho subito pensato al soggetto e ai due personaggi principali, alle possibili interazioni che avrebbero potuto avere. Poi mi sono messa a tavolino e ho scoperto se potevano funzionare insieme, se avrebbero avuto qualcosa da dirsi. Per Stronze si nasce invece mi ricordo il momento esatto in cui ho pensato alle due protagoniste e ho capito che una storia simile avrebbe potuto funzionare: ero su una moto d’acqua abbracciata alla schiena del mio fidanzato, guardavo il panorama e intanto elucubravo la storia.
G.M. Ecco, passiamo a Stronze si nasce. Hai mai conosciuto una Sparkle Jones nella tua vita?
F.K. Ne ho conosciute più di una, purtroppo. Queste figure irritanti che vincono sempre a mani basse, spesso a tuo discapito, ma che hanno questo fascino asfaltante a cui non riesci a resistere. Ti trasportano dentro la loro vita e tu non riesci a evitarlo. Sono quelle che quando vai a fare shopping e ti provi un indumento inutile a caso ti dicono “ma ti sta benissimo!!” e tu senza accorgertene sei già alla cassa che stai strisciando la carta di credito. Per fortuna quando te ne accorgi e riesci a razionalizzare puoi reagire: la protagonista di Stronze si nasce decide di diventare a sua volta stronza. Ma quando di indole non lo sei e lo vuoi diventare per forza spesso ti ritrovi a perdere te stessa e a fare del male a chi non avresti mai voluto farlo anziché a chi se lo meriterebbe.
G.M. Passiamo ad un tema caldo: i romanzi rosa sono spesso oggetto di discriminazione. Tu cosa ne pensi?
F.K. Ti risponderò con i quattro motivi che mi rendono orgogliosa di leggere rosa. Innanzitutto sono terapeutici, hanno il potere di non trasformarti in una serial killer alla fine di una giornata difficile: ti permettono di riallinearti con la tua serenità perché puoi staccare e rigenerarti, diventando una persona migliore e più gestibile, soprattutto per amici, fidanzato etc. Sono anche stimolanti, nonostante spesso restino in superficie e non parlino di cose troppo “serie”, sono comunque capaci di spingerci a rinnovarci: se nel romanzo vengono citati libri, canzoni, ricette, viaggi spesso ci viene voglia di andarli a scoprire in prima persona, veniamo ispirate e spinte a fare cose nuove. Il terzo motivo è il fattore femminista: non tanto l’accezione storica del termine quanto la spinta, da femmine, a prenderci il nostro tempo, ritagliarci i nostri spazi, staccare da tutto e tutti per un puro, semplice e sano egoismo del piacere. L’ultimo vantaggio è l’accessibilità: non serve essere esperte per leggere rosa, quello che leggi non ti fa sentire inferiore; e questa è una peculiarità importantissima perché ha il potere di trasformare i non lettori in lettori!
G.M. Progetti futuri?
F.K. In autunno uscirà il mio nuovo romanzo, Una cenerentola a Manhattan. È un richiamo alla favola classica ma in chiave moderna, una chance che ho scelto di darmi per dare spazio e carta bianca alla mia fantasia. Ho scelto per questo di ambientarla nella città dove per antonomasia tutto è permesso e tutto è possibile. Sono molto emozionata.
Cara Felicia Kingsley,
sto leggendo il romanzo UNA CENERENTOLA A MANHATTAN. Mi piace davvero tanto. Le favole mi sono sempre piaciute, lo stesso vale anche per gli addattamenti. E devo dire che il Suo romanzo mi ha colpito più di tutti gli altri. I caratteri sono un po’ fuori dal normale cliché, pieni di Ironie, umorismo e spirito. Piango e rido durante la lettura dei Suoi romanzo. Le parole e lo stile è inconfondibile rinfrescante per la mia mente. Questo libro leggo piano, piano per non finirlo subito e godermelo il più lungo tempo possibile, perché il Suo nuovo libro l’ho tanto aspettato! Non sono stata delusa! Grazie.